LUCIO FONTANA

LUCIO FONTANA - Biografia

Il 19 febbraio 1899 nasce Lucio Fontana a Rosario di Santa Fé, in Argentina, da genitori di origine italiana. Il padre Luigi, scultore, è in Argentina da una decina d'anni e la madre, Lucia Bottino, è attrice di teatro. Dall'età scolare, Lucio viene mandato in Italia per gli studi ed affidato allo zio di Castiglione Olona, in provincia di Varese. Dal 1906 al 1911 frequenta il collegio Torquato Tasso di Biumo Inferiore (VA) e, una volta presa la licenza elementare, prosegue con la scuola tecnica del Collegio Arcivescovile Ballerini, a Seregno. Inizia così l'apprendistato dell'artista, cominciando con la pratica nello studio del padre scultore (rientrato nel frattempo in Italia) e studiando, contemporaneamente, presso la Scuola dei maestri edili dell'Istituto Tecnico "Carlo Cattaneo" di MilanoNel 1916, per il sopraggiunto coinvolgimento dell'Italia nella prima guerra mondiale, Fontana interrompe la scuola e si arruola come volontario e raggiungendo il grado di sottotenente di fanteria.
Nel 1918 è già di rientro a Milano, dopo essere stato ferito sul Carso e congedato con la medaglia d'argento al valor militare. Riprende così gli studi e consegue il diploma di perito edileNel 1921 torna nel paese di nascita, a Rosario di Santa Fè, e decide di seguire la tradizione artistica familiare e dedicarsi solo alla scultura. Inizia il lavoro nell'atelier del padre, "Fontana y Scarabelli", la cui importante produzione è focalizzata sulla scultura cimiteriale. Dopo il successo nel concorso per un rilievo commemorativo a Louis Pasteur per la facoltà di Medicina dell'Università Nazionale del Litorale, nel 1924 cambia prospettiva e si dedica alla scultura intesa non più come produzione artistica commerciale, ma come ricerca. Si mette dunque in proprio, aprendo uno studio di scultura a Rosario. Tra il 1925 e il 1927 vince diversi concorsi pubblici e riceve le prime commissioni importanti, come il Monumento all'educatrice Juana Blanco in Calle San Salvador a Rosario. Verso la metà del 1927 torna in Italia, di nuovo a Milano, dove si iscrive al primo anno di scultura dell'Accademia di Belle Arti di Brera (1927-1928). Qui inizia a seguire i corsi di Adolfo Wildt e la Scuola del marmo: a fine anno è promosso al 4° corso e, al termine del 1929, si diploma presentando come lavoro finale la scultura El auriga (1928)In questo periodo è ancora forte l'influenza del Maestro e si riscontra, tra le altre opere, nelle diverse realizzazioni cimiteriali per il Monumentale di Milano (Cappella Mapelli, 1928; Tomba Berardi, Loculi Pasta e Locati, 1929). Il 1930 è per Fontana un anno colmo di avvenimenti significativi: partecipa alla XVII Biennale di Venezia (ove è commissario Wildt), presentando le sculture Eva (1928) e Vittoria fascista (1929), e tiene la sua prima personale alla Galleria del Milione, a Milano, voluta e organizzata da Edoardo Persico. È qui che l'artista espone Uomo nero (1930), opera di profonda rottura, disapprovata dallo stesso Wildt.