GALLERIE STORICHE ITALIANE - CORRIERE DELLA SERA - ARTICOLO A CURA DI SILVIA CALVI

La galleria Arte Centro:

Nell’autunno del 1962, in via San Maurillo 14, inaugura una nuova galleria. Si chiama Artecentro, alle pareti quadri di Salvatore Fiume e, a guidare l’impresa, Fiorella La Lumia, bella ,giovane e grande appassionata d’arte.  Fiorella, scomparsa da poco, rivive nei ricordi del figlio Flavio (oggi alla guida dello spazio e, dal 1991 fondatore di Lattuada Studio, galleria d’arte contemporanea), come una donna decisamente fuori dai canoni.  «Lei aprì la Galleria contro il volere di tutti, a partire da quello di mio padre, architetto dal temperamento pragmatico. Un esempio? Aveva progettato due case per Lucio Fontana, ma quando lui volle pagarlo con una delle sue tele (e già valevano tantissimo) lui preferì un bonifico. Mia mamma invece era un’artista, idealista, innamorata dell’arte. Artecentro diventa in breve tempo il punto di riferimento per appassionati e collezionisti di arte futurista e degli anni Trenta. «A ogni vernissage si riusciva a vendere mezza mostra: amici e collezionisti non uscivano senza aver comprato un quadro».  Fiorella si occupa anche a lungo delle donne, pittrici e scultrici, che scopre e lancia, come Bice Lazzari (diventata poi l’artista di punta della galleria), Dadamaino, Nedda Guidi, Alessandra Bonelli, Lucia Pescador e Angela Churchill. «Io sono entrato in gioco negli anni Ottanta, nel frattempo la galleria aveva già traslocato due volte: prima in via Brera 11, poi in via dell’Annunciata 31» continua Flavio, oggi affiancato dal figlio Leonardo.«Avevo studiato geologia, ma in realtà sentivo il richiamo di questo ambiente, ero cresciuto in mezzo ai quadri e alle mostre, così ho cominciato a seguire il lavoro di mia mamma. Da lei ho ereditato l’amore per i futuristi, Balla, Depero, Prampolini (del quale ho sostenuto il recupero storico,oltre a Baldessari  , D’Anna e recentemente Sibò) anche se, negli anni Settanta questo significava essere connotati come fascisti: l’arte futurista non era ancora stata sdoganata». In via dell’Annunciata Flavio inaugura anche il primo spazio interamente dedicato alla fotografia con Il Diaframma,fondato da Lanfranco Colombo nel 1967 «Un’esperienza che ho mantenuto nel tempo e portato nell’attuale sede, in via Senato 15, a Milano: qui ho riunito le tre esperienze che hanno fatto la storia della nostra galleria: Artecentro ,arte moderna e futurismo, Lattuada Gallery , arte contemporanea e Il Diaframma fotografia». Nel frattempo la galleria apre a New York , dal 2014 al numero 308 5th Ave  , per proporre l’arte contemporanea italiana.  Una storia movimentata, insomma. «Proprio in queste settimane stiamo riordinando l’archivio, non vorremmo perdere le tracce delle tante tappe importanti come -nel 1980- la prima mostra di Gerardo Dottori (allora non lo conosceva nessuno) e poi Man Ray, la Goncharova, Fontana, Bonalumi, Umberto Milani». Tanti nomi e -dal 1983- altrettanti cataloghi (dei primi 20 anni, purtroppo, restano solo le fotografie e le recensioni sui giornali) fino alle più recenti mostre della francese Orlan, con le foto-testimonianza degli interventi di plastica facciale cui si è sottoposta per trasformare il suo corpo in un’opera d’arte, o la creazione del RIGORISMO , movimento teorizzato dal filosofo Massimo Donà ,che racchiude artisti italiani che lavorano sul monocromo, sui volumi nello spazio e sull’estroflessione ,da ultimo il maestro Nando Stevoli.  E, dopo il Covid? «Ripartiremo dalle radici, con una mostra dedicata a Balla».

Corriere della sera 
Silvia Calvi

01.02.2021