Franco Angeli, artista maledetto

Franco Angeli, artsita romano che nei primi anni '60, poco più che 20enne, diede vita insime a Tano Festa, Mario Schifano, Renato Mambor e tanti altri alla scuola di Piazza del Popolo.Fu uno dei più importanti confronti culturali che ancora oggi richiede attenzione.
Franco Angeli, fu uno dei più importnati protagonisti di questa lotta culturale e filosofica che ha affascinato e tutt'oggi detiene un primato, l'attribuzione di essere tra gli artisti maledetti.
La scoperta della pittura rappresenta per lui una catarsi: Quando una persona ha un malessere profondo – dirà in una delle interviste – deve cercare un modo per non essere più sola, deve in definitiva, trovarsi un interesse che l’accompagni per la vita.
la “pittura ribelle” di Franco Angeli si alimenta anche di altre suggestioni oltre a quella della critica politica e sociale. I ruderi, le lapidi, gli obelischi e le statue di aquile e lupe romane coperte da veli oppure le falci e martelli, le bandiere o le svastiche ripetute ossessivamente raccontano naturalmente anche il legame con la città cui deve i natali, Roma.
In un suo quadernetto Franco Angeli scrive che “bisogna amare tutto ciò che è successo, ma anche il suo opposto”. Un invito non molto difficile da comprendere, che mette ancora di più in luce come la ribellione di Angeli non sia un segno di rottura, ma sia in realtà il tentativo da parte dell’artista di riconciliarsi con la vita. Le opere di Franco Angeli, soprattutto quelle dedicate alla violenza e alla guerra, sono quindi anche l’espressione della ferma volontà di non arrendersi, trasformandosi in un messaggio di pace e di speranza che va oltre al clamore dei cortei e alla smania pacifista tipico dei primi anni ’70.

22.04.2022